La lezione di Daniele Cassioli al ‘Dardanello Incontra’
L’atleta paralimpico a Vicoforte: «Affrontare la vita come una giornata di pioggia». Un partecipato appuntamento con l’Istituto Comprensivo di San Michele Mondovì
«Davanti ad una giornata di pioggia, possiamo avere due atteggiamenti: arrabbiarci perché non si può uscire, oppure goderci lo spettacolo naturale e trovare dei passatempi alternativi. Io ho cercato di affrontare la disabilità con lo stesso spirito, ed è quello che vi esorto ad assumere nella vita». Non poteva esserci incipit più potente e significativo per il ‘Dardanello Incontra’ tra Daniele Cassioli e i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di San Michele Mondovì, andato in scena a Vicoforte venerdì 28 aprile su iniziativa dell’associazione ‘Piero Dardanello’.
Come da consuetudine, anche per l’anno scolastico 2022/23 il sodalizio intitolato all’ex direttore di ‘Tuttosport’ ha avvicinato gli studenti delle scuole ai grandi nomi del giornalismo ed ai campioni di varie discipline sportive. Poche settimane fa, a Villanova Mondovì, è stata la volta di due grandi capitani della pallapugno, Federico Raviola e Paolo Danna. Si tratta di occasioni formative in cui gli allievi approfondiscono storie importanti, raccontate dalla viva voce dei protagonisti.
Trovarsi a tu per tu con un atleta come Daniele Cassioli, ad esempio, è un privilegio di cui fare tesoro, perché nella sua esperienza si può trovare una chiave positiva per interpretare la vita. Atleta paralimpico di sci nautico, è non vedente dalla nascita: nonostante ciò, ha saputo raggiungere i massimi risultati a livello internazionale. Detiene tuttora il record mondiale in tutte e tre le specialità in cui gareggia, ovvero slalom, figure e salto; il suo palmarès, ad oggi, conta 25 titoli mondiali, altrettanti europei e 41 italiani. Un percorso straordinario, che ha tanto da insegnare anche a chi, nella propria esistenza, non deve combattere con la disabilità ma contro demoni ben più subdoli, che fanno parte della quotidianità.
«Quando mi sono reso conto che avevo qualcosa in meno rispetto agli altri, non ho preso bene la cosa: ero arrabbiato. Non sempre ciò che accade ci rende felici, ma abbiamo sempre l’occasione di trasformare quello che ci capita»: così Cassioli di fronte alle classi presenti, appartenenti alle Secondarie di primo grado di Vicoforte, San Michele Mondovì e Serra Pamparato. Con entusiasmo, verve e autoironia, l’azzurro ha saputo avvicinare i ragazzi alla propria realtà di tutti i giorni, anche nei dettagli più curiosi, come lo spostamento con il cane guida, il suo percorso scolastico e l’approccio al metodo di lettura e scrittura ‘Braille’: «Si trovano i tipici puntini - ha indicato - su molti oggetti e negli spazi comuni: è per tutti, non solo per i ciechi. Qui sta il valore dell’inclusione: se chi non vede vive meglio il contesto, è un bene per tutti».
Spesso il campione romano, nella propria infanzia, ha avvertito la diversità come un peso: anche qui, però, lo sport consente di individuare il giusto approccio per affrontare il tema: «Pensate che noia sarebbe il mondo - la sua sintesi - se fossimo tutti uguali. Se in una squadra di calcio ci sono undici persone con le stesse caratteristiche, non si va da nessuna parte. La diversità è un valore aggiunto anche se a volte fa paura». Cassioli esorta tutti a vedere gli inconvenienti della vita in una luce positiva: «Le difficoltà possono essere un’occasione di incontro e di apertura. Il senso del mio libro ‘Insegna al cuore a vedere’ è che tutti abbiamo difficoltà, non solo chi vive una disabilità. Ci può essere chi vive la separazione dei genitori, chi subisce un periodo negativo nello sport o a scuola, chi affronta un problema di salute. Importante è l’atteggiamento con cui affrontiamo le cose».
Dopo un primo colloquio con gli studenti, Daniele Cassioli si è sottoposto alle domande preparate dagli alunni del progetto didattico ‘A scuola di giornalismo con Piero Dardanello’. Con l’ausilio dei docenti, hanno redatto una serie di domande che hanno potuto rivolgere direttamente al campione, che non si è sottratto: «Al supermercato non vendono il coraggio», ha risposto a chi lo interpellava su come trovasse la forza di praticare uno sport ad alto tasso di adrenalina, come lo sci nautico, pur non potendo vedere. «Il coraggio si trova in sé stessi - ha proseguito - conoscendo le proprie paure e confrontandosi, a poco a poco, con queste. Lo sport ci permette di ‘scomporre’ l’obiettivo. Ad ogni allenamento bisogna fare qualcosa che non si è mai fatto prima. Per compiere grandi imprese serve tanto tempo».
In sintesi, la chiave di tutto non sono tanto i risultati, ma è il lavoro che porta ad essi e il modo in cui viene vissuto: «L’importante è il percorso - la chiosa dello sciatore d’acqua - che spesso è faticoso, a volte doloroso, però bello. Per preparare un campionato del mondo, ad esempio, la tabella di marcia è addirittura di due anni. Divertitevi, scegliete uno sport che vi faccia vivere un bel percorso».
In conclusione, l’esortazione a non accontentarsi mai: «Il nostro cervello - ha concluso Cassioli - è ‘progettato’ per risparmiare energia. Istintivamente siamo portati a restare nella confort zone. Il mio primo allenatore mi diceva: ‘Guarda Daniele che se tu ti alleni e non cadi mai, non stai migliorando’. È normale cadere quando si impara qualcosa. Mi sono reso conto che questo fa parte del gioco: non è bello, ma quando ci si accorge di essere diventati abili in una cosa nuova è fantastico».
Un incontro prezioso, seguito con interesse e da oltre cento ragazzi, accompagnati dagli insegnanti. Alla conclusione dell’intervista non poteva mancare il firmacopie, per suggellare con un ricordo personale una mattinata così emozionante.
Intanto, sul finale dell’annata scolastica, un ultimo appuntamento attende gli iscritti al programma didattico ‘A scuola di giornalismo con Piero Dardanello’: la cerimonia conclusiva del prossimo 7 giugno, presso lo Spazio Incontri della Fondazione CRC a Cuneo, in cui l’associazione ‘Dardanello’ premierà i migliori autori e presenterà il numero 2023 di ‘Giornalisti Domani’, che raccoglie il meglio della produzione delle classi. L’epilogo di un’altra bella avventura formativa.