Gli auguri dell'associazione 'Piero Dardanello'
Chissà cosa avrebbe scritto Piero di questo Mondiale, guardato bevendo vin brulé invece di una bibita ghiacciata.
Chissà come avrebbe commentato la favola di Leo Messi, che ha avuto con la finale di domenica la migliore conclusione possibile; o il sogno di un Marocco mai così in alto nella storia del calcio. Ancora, la delusione di un’Italia che è stata costretta a restare alla finestra.
Chissà come si sarebbe espresso sulle polemiche di questa strana edizione del massimo torneo calcistico al mondo; dalla linea sottile che separa la passione dall’esagitazione, in una telecronaca, alle contraddizioni della Fifa e dei valori di un Paese così lontano dal nostro, in senso non solo geografico.
Cosa avrebbe detto Piero Dardanello non lo sappiamo e non lo sapremo mai, ma il nostro compito è continuare a chiedercelo e, anno dopo anno, domandarlo ai tanti ragazzi delle scuole che prendono in mano la penna e scoprono insieme a noi il bellissimo mestiere del giornalismo.
Continuare a interpellare i tanti colleghi e amici che il ‘Darda’ non hanno mai smesso di raccontarlo e che ancora oggi ricordano i suoi consigli e li ripropongono ai loro compagni d’avventura più giovani.
Forse la risposta è comporre insieme questi insegnamenti e il modo in cui vengono applicati. Perché le persone hanno un limite fisico invalicabile, ma lo sport e le sue storie non finiscono mai, e anche in questo sta l’eterno fascino del giornalismo sportivo.
Buon Natale a tutti dall'associazione ''Piero Dardanello'