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Torino: passato e futuro, nel ricordo di Piero Dardanello

Al Circolo dei Lettori la presentazione del libro ‘firmato’ da Beccantini e Monti. Di Modena, Carrù e Grugliasco i vincitori del ‘Dardanello Giovani’ 2021

Non si poteva desiderare una cornice migliore, per il debutto in società del volume ‘Il mondo di Piero’ promosso dall’associazione ‘Dardanello’. Nella serata di giovedì 3 febbraio, tra gli antichi scaffali della sala ‘Biblioteca’ del Circolo dei Lettori di Torino, si è presentata la pubblicazione editata da ‘Bradipolibri’ con la curatela di Roberto Beccantini e Fabio Monti, per celebrare il ventennale della scomparsa del grande giornalista monregalese Piero Dardanello. Direttore di ‘Tuttosport’ dal 1982 al 1993, il ‘Darda’ ha segnato la storia della comunicazione sportiva italiana grazie al suo straordinario fiuto per la notizia, alla sensibilità nell’individuare nuovi talenti, ad una lungimiranza a tratti visionaria, nell’intuire l’importanza dell’immagine, dell’impaginazione e nell’anticipare le tendenze che avrebbero segnato i decenni successivi nelle principali redazioni. Una lezione di giornalismo vissuta sul campo, in presa diretta, da trasmettere alle nuove generazioni. L’appuntamento è stato l’occasione per riunire ancora una volta colleghi e amici, testimoni di quegli anni, per riflettere su quello che è stata la meravigliosa avventura di Piero Dardanello e trasmettere memoria alle nuove generazioni, giornalistiche e non solo.

 Tra i grandi protagonisti dell’evento, seguito anche in diretta streaming su You Tube e sulla pagina Facebook dell’associazione, Gian Paolo Ormezzano: una firma leggendaria, testimone di oltre mezzo secolo di sport. A lui è andato il premio alla carriera, conferitogli nell’ambito del premio ‘Dardanello’ 2021 e ritirato in questa circostanza. Il fatto che la consegna sia avvenuta proprio il giorno prima dell’apertura delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022 ha reso il tutto ancora più significativo. Già, perché ‘GPO’ è il giornalista italiano che detiene il record del maggior numero di agoni a cinque cerchi visti dal vivo. Ha visto accendersi e spegnersi la torcia olimpica ben 24 volte, nelle diverse declinazioni estive e invernali. Momento e luogo migliore, dunque, per ripercorrere la sua carriera, anche in considerazione del fatto che, come Piero Dardanello, è stato alla guida di ‘Tuttosport’. Non poteva mancare, a tal proposito, l’attuale direttore del quotidiano, Xavier Jacobelli, per portare il saluto e l’omaggio della testata allo storico Dardanello, che ne fu un timoniere d’eccezione.

 

Con lui anche tanti altri celebri penne sono intervenute all’evento: Stefano Tallia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, e Sandro Bocchio, in rappresentanza dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, gruppo piemontese ‘Ruggero Radice’. Inoltre hanno partecipato la consigliera delegata della Città metropolitana di Torino, Sonia Cambursano, e gli ex calciatori del Torino, Claudio Sala e Renato Zaccarelli, vere e proprie leggende del tifo granata, protagonisti dello storico scudetto del 1976. Presente anche tutta la famiglia Dardanello, a partire da Sandro e Ferruccio, fratelli di Piero. L’evento è stato coperto anche dalla Rai e da una vasta rappresentanza di media, web, cartacei e radiotelevisivi.

 Nel corso della presentazione del libro, gli ospiti si sono alternati al microfono, regalando ai presenti una serie di aneddoti davvero unici.

 «Avevo la Coppa dei Campioni di basket in macchina - racconta Paolo Viberti - che mi aveva affidato la ‘Pallacanestro Cantù’, con cui eravamo in ottimi rapporti. Mi avevano chiesto di fare da ‘ambasciatore’ e riportarla a Ginevra, per consegnarla al segretario generale della Federazione internazionale Basket, Stankovic. Sono salito in redazione portandomi dietro la coppa perché temevo un furto. Piero mi vede: ‘Cosa c’hai lì?’. Il giorno dopo in prima pagina ha titolato: ‘Ci hanno affidato la Coppa dei Campioni di basket, la porteremo a Ginevra’. Questo era il genio di Piero Dardanello».

«Quanto si divertiva Piero - ricorda Beppe Conti - quando riuscivo ad anticipare il ‘Giro d’Italia’, organizzato da ‘La Gazzetta dello Sport’. Riuscivo a farlo grazie a un gruppo di amici e di persone da cui rimediavo le informazioni. Aveva un fiuto formidabile. Uscivamo sempre il giorno prima della presentazione ufficiale, di solito il sabato mattina. Un anno volle uscire il venerdì perché ‘Non si sa mai’ e quell’anno, infatti, patron Torriani lo aveva promesso a Fossati de ‘la Repubblica’, che doveva uscire il sabato. Negli anni Novanta, in un’occasione, Indurain non venne alla presentazione ufficiale, dicendo che, dopo aver letto ‘Tuttosport’, sapeva già tutto».

«Dopo aver fatto il corrispondente per la serie C per tre anni - commenta Sandro Sabatini - mi ritrovo al colloquio d’assunzione a Torino: conservo quella stessa soggezione ancora oggi e sono, quindi, in grado di dire in cosa era bravo il direttore. Per me era un idolo. Io, da grande, volevo diventare Piero Dardanello».

«Ero di turno sulla Juventus - rievoca Massimo Franchi - e non avevo proprio niente per la prima pagina, era una giornata di ‘magra’. Piero era davanti a me: ‘Cosa c’hai da darmi?’. Esaurite le poche cose che avevo raccolto, non sapendo più cosa dirgli, gli ho raccontato un aneddoto simpatico: Platini che, fuori dallo stadio, scrive sulla macchina di Tardelli ‘Devi marcare meglio’. Lui: ‘Finalmente’. Il giorno dopo il titolone era ‘Platini attacca Tardelli’, mentre gli altri giornali erano morti».

«Con Piero è stata una cosa miracolosa - le parole, commosse, di Gian Paolo Ormezzano - ed abbiamo sempre avuto qualcosa di diverso dal giornalismo di cui parlare. Abbiamo sempre avuto una koinè, quella granata, il resto non ci interessava. Piero per me era una figura mitica. Gli voglio bene e gliene vorrò sempre».

 Le emozioni non si sono esaurite qui: nel corso della serata sono stati svelati e premiati i vincitori del ‘Dardanello Giovani’ 2021, concorso sostenuto, in particolare, dalla Banca Alpi Marittime. Il primo premio è stato assegnato alla modenese Giulia Martinelli, classe 2000, che si è dedicata alla carriera di Deborah Compagnoni: «Lo stile è partecipe, più testimone che protagonista - annota Roberto Beccantini, presidente onorario del premio ‘Dardanello’ - come è giusto che sia, in onore di una regina». Al secondo posto il carrucese Emanuele Lubatti, classe 1993, che invece ha raccontato la nascente stella di Marta Bassino, una delle grandi campionesse del territorio cuneese: «Le sue radici - è il giudizio assegnatogli - narrate con dovizia di dettagli, senza però esagerare in ‘effetti speciali’. Borgo San Dalmazzo, la ‘lumachina’, l’idea (riuscita) di ‘spogliarne’ e cantarne i passi (da gigante)». Terza piazza, infine, per Daniele La Spina, di Grugliasco. Anche lui del 1993 ed anche lui si è concentrato sulla sciatrice borgarina: «Il ritratto scritto con cura e leggerezza, il mestiere come passione e la vita come sogno a occhi aperti, nella neve che tutto smorza ma nulla nasconde. E l’encomio giustificato, mai servo», il commento al suo testo.

 La classifica degli studenti della scuola secondaria ha visto prevalere, invece, Soraia Cillario e Beatrice Luciano del Liceo Sportivo dell’istituto monregalese ‘Vasco-Beccaria-Govone’ di Mondovì. Le vincitrici hanno presentato un approfondimento sulla crisi dello sci, alle prese con l’emergenza sanitaria. Oltre a loro, sono stati premiati Luca Bertolino e Anna Maria Comino (centri diurni ‘L’Alveare’ e ‘Sirio’) per il loro video servizio, completo e stimolante, in onore dei 55 anni di Alberto Tomba, ‘la Bomba’. Un riconoscimento speciale, fuori concorso, è andato al frabosano Piero Tassone, collegato in streaming insieme alla figlia. 

«È stata una serata intensa e partecipata - è il commento di Michele Pianetta, fondatore del premio ‘Dardanello’ nel 2004, con Roberto Beccantini e Sandro Dardanello, ed oggi coordinatore della giuria - che ci ha consentito di tracciare un bilancio delle iniziative di questi anni, dal ‘Dardanello Giovani’ alle ‘uscite’ nelle scuole sino alla pubblicazione curata da Beccantini e Monti, che diventerà il naturale ‘libro di testo’ del percorso didattico. La calda accoglienza di Torino, il sostegno di tante istituzioni e, non ultimo, l’affetto degli allievi di Dardanello ci inducono a pensare che questa sia la strada giusta, il cammino da percorrere anche nei prossimi anni». 

Analoga soddisfazione nelle parole di Sandro Dardanello, presidente dell’associazione: «Qualcuno, molto tempo fa, ha scritto: ‘C’è un luogo, al di là del Monregalese, che Piero Dardanello ha sempre considerato casa. Si affaccia su uno dei grandi corsi alberati del capoluogo piemontese ed è diventato, con il passare del tempo, il suo punto di vista privilegiato sul mondo: è la redazione di ‘Tuttosport’, storico quotidiano sportivo di cui Piero fu direttore per undici anni’. Piero aveva una facilità di scrittura straordinaria e la capacità di comporre articoli graffianti. Ringrazio il Circolo dei Lettori di Torino che ha messo a disposizione questa splendida struttura; la Banca Alpi Marittime, da sempre a fianco del ‘Dardanello Giovani’; le Fondazioni Cassa di Risparmio di Cuneo e Cassa di Risparmio di Torino che appoggiano le nostre iniziative; gli amici Roberto Beccantini e Fabio Monti, autori del libro». 

Ancora una volta, la memoria di Piero Dardanello, le sue storie, i suoi colpi di genio, le sue sfuriate, sono state in grado di unire tutti. Dal professionista navigato al giovane in erba, dalla generazione più lontana a quella più giovane, dall’appassionato di sport all’atleta. La forza della sua eredità è più viva che mai.