Il premio ‘Dardanello’ a Federica Lodi e Alberto Dolfin
La consegna ‘virtuale’ dei riconoscimenti in scena, online, martedì 10 novembre
Il premio ‘Dardanello’ a Federica Lodi e Alberto Dolfin
Premio speciale della giuria a Gianni Romeo, il premio ‘Gasco’ all’orobico Josip Ilicic
Era il 5 giugno 2019, a Mondovì andava in scena la tradizionale serata di gala dei premi ‘Dardanello’ e ‘Gasco’. Una cerimonia che portava con sé il dolce sapore della tradizione, una consuetudine che solo venti avversi avrebbero potuto arrestare. Così è stato, almeno in parte. Il salone d’onore del Circolo sociale di Lettura, gioiello monregalese dai fasti ottocenteschi, non accenderà, in quest’anno bisesto, i suoi riflettori. La città di Mondovì non potrà ospitare in presenza l’evento giornalistico più atteso dell’anno, ma la storia continua. Domani, martedì 10 novembre 2020, a 524 giorni di distanza, il ricordo di Piero Dardanello - scomparso nel 2001 e, per 11 anni, alla prestigiosa guida di ‘Tuttosport’ - tornerà in primo piano grazie stavolta alla tecnologia, baluardo di speranza in questi nuovi giorni di lockdown.
Saranno Federica Lodi (Sky Sport), Alberto Dolfin (La Stampa) e Gianni Romeo (La Stampa) i premiati ‘Dardanello’ 2020. La giuria, presieduta dall’attuale direttore del quotidiano torinese, Xavier Jacobelli, e coordinata, come di consueto, da Michele Pianetta, rivela l’esito delle votazioni. «Un segno di resilienza - sottolinea il presidente Jacobelli – di cui Piero sarebbe di certo fiero. Il giornalismo, sportivo e non, in questo difficile 2020 ha raccontato senza sosta una cronaca fatta di tante cattive notizie, ma altrettanto ricca di buoni esempi e ‘good news’. L’albo d’oro continua ad arricchirsi di grandi professionisti che hanno messo le loro vite al servizio della società, in nome della verità. Lunga vita al premio dedicato ad un Maestro del mestiere, la cui causa deve continuare ad essere perorata».
Due saranno le vetrine del 17° premio ‘Dardanello’, entrambe in programma nella giornata di domani, martedì 10 novembre. Il primo appuntamento è fissato alle ore 13, quando il direttore di ‘Tuttosport’, Xavier Jacobelli, sarà ospite della trasmissione ‘Il calcio è servito’, in onda sul canale 200 di Sky Sport. Dallo studio milanese, la conduttrice Cristina Buonamano si collegherà con la redazione torinese, in cui ‘prestò servizio’ Dardanello, per conoscere profili e motivazioni dei vincitori: Federica Lodi (categoria nazionale), Alberto Dolfin (categoria regionale) e Gianni Romeo (premio speciale). Durante la trasmissione, oltre alla celebrazione delle firme del panorama giornalistico sportivo, avrà luogo anche la consegna del premio ‘Piero Gasco’, promosso come sempre dal Rotary Club Mondovì e intitolato alla memoria di un grande mecenate dei valori dello sport. La quindicesima edizione omaggia Josip Ilicic, portacolori dell’Atalanta, vero baluardo di speranza nella triste primavera della terra bergamasca, colpita più di altre zone italiane dalla pandemia.
La seconda e più ampia cerimonia avrà luogo a partire dalle ore 18 grazie ad una trasmissione online, condivisa in seguito sul profilo Facebook ‘Associazione Dardanello’, che vedrà coinvolti virtualmente tutti i protagonisti. Giurati, premiati, autorità e membri dell’associazione ‘Piero Dardanello’ si ritroveranno per lanciare un chiaro messaggio: #distantimauniti vinceremo la sfida di questi giorni bui, grazie alla cultura, alla solidarietà e alla coesione.
I PREMIATI ‘DARDANELLO’ 2020
Federica Lodi, nata a Cento (Ferrara) il 18 novembre 1981, è giornalista professionista dal 2013. Durante gli studi in Scienze della Comunicazione avvia la carriera lavorativa presso le emittenti locali ‘Telestense’ e ‘Rete Alfa’ scegliendo, poi, la strada del giornalismo sportivo e lavorando per ‘Il Resto del Carlino’ e ‘Pubbliteam’. Nel 2008 arriva il grande salto con ‘Sky Sport’, dove inizia come inviata da Bologna per passare poi alla redazione di Milano come conduttrice del tg 'Sky Sport 24'. Inviata alle Olimpiadi di Londra, negli anni ha condotto le trasmissioni ‘Terzo Tempo’ e ‘Azzurro Forte’, gli speciali della Coppa del Mondo di volley 2011 e del Mondiale di rugby 2015. Dal 2016, invece, conduce gli studi di Premier League (Premier League Show, Premier League Live).
Alberto Dolfin, nato a Torino l’11 novembre 1985, vive per lo sport. Le prime esperienze durante l’Università, con stage nella redazione web de ‘La Stampa’ (2008) e nella redazione di ‘Sky Sport’ (2009-2010). Dal 2011 è un collaboratore de ‘La Stampa’ e, dal 2014, scrive anche per il ‘Corriere dello Sport-Stadio’, oltre a essere il responsabile comunicazione della Fisip (Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici) e collaboratore per altre realtà editoriali, tra cui il sito Nuotopuntocom. Ha seguito le Olimpiadi di Vancouver 2010, Londra 2012, Sochi 2014, Rio 2016 e Pyeongchang 2018. Nel 2020 ha vissuto i Mondiali di biathlon e quelli di ciclismo. Durante il lockdown ha terminato di scrivere il suo primo libro che narra la storia del fratello Marco, chirurgo-nuotatore paralimpico, intitolato ‘Iron Mark’ (Bradipolibri).
Gianni Romeo, nato a Torino il 18 maggio 1940, ventenne segue la vocazione giornalistica scrivendo su ‘Tuttosport’. Nel 1967 una parentesi a Milano con ‘La Gazzetta dello Sport’ come inviato di atletica e ciclismo, quindi il ritorno a ‘Tuttosport’, redattore capo prima e vicedirettore poi. Nel 1982 il passaggio a ‘La Stampa’: inviato, capo dei servizi sportivi dal 1990 al 1997, ancora inviato e, ora, commentatore. Ha seguito, dal 1968 al 1992, tutte le edizioni delle Olimpiadi estive, oltre a Mondiali di atletica e nuoto, Giri d'Italia e Tour de France, grandi avvenimenti del calcio. Ha scritto libri di impronta storica, ma anche ‘La famiglia e lo sport’ (con Gian Paolo Ormezzano) e ‘Correre in salute e in allegria’ (con Franco Arese). Nel 2002 ha mandato alle stampe il libro ‘Sempre Primo’, dedicato a Primo Nebiolo.
IL PREMIATO ‘GASCO’ 2020
Josip Ilicic, nato a Prijedor (Bosnia ed Erzegovina) il 29 gennaio 1988, avvia la carriera nell’Interblock Lubiana. L’approdo in Italia nel 2010, dopo aver indossato per poco più di un mese la maglia del Maribor. Tre stagioni a Palermo (2010-2013), poi Fiorentina (2013-2017) e Atalanta. Agli ordini di Gasperini, Ilicic diventa bandiera della città orobica, trovando maturazione nella stagione 2019-20 con 21 gol in 35 gare. Nella storia il poker messo a segno, il 10 marzo 2020 al ‘Mestalla’, durante il ritorno degli ottavi di Champions con il Valencia. Rientrato in Italia, il numero 72 nerazzurro consegna all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo il pallone dei 4 gol spagnoli, impreziosito dalle firme di tutti i compagni di squadra “in segno di vicinanza, riconoscenza e affetto per quanto medici, infermieri e tutti coloro che sono coinvolti stanno facendo per combattere un virus maledetto che sta stravolgendo le vite di noi tutti”.