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Lezione di vita e di tennis con il giornalista Federico Ferrero

Lezione di vita e di tennis con il giornalista Federico Ferrero

‘Dardanello Incontra’ a Ceva con la ‘voce del tennis’ di ‘Sky Sport’ ed ‘Eurosport’. In un incontro a tutto campo, l’autore di ‘Parlare al silenzio’ ha condiviso con i ragazzi i momenti difficili della sua carriera e li ha esortati a seguire le proprie ambizioni


«Paura di fallire? Certamente: ho attraversato tanti momenti difficili. Fanno parte del percorso. Tante volte ho pensato: ‘Non ce la faccio, cosa sto a fare qui? Torno a casa’. Oggi, però, vi dico che queste cose servono: fanno stare male, ma ti rafforzano. La volta successiva che ricapita sarà sempre meno traumatica di quella precedente. Si impara, in questo modo, a dare alle cose il giusto peso».

Delle due ore trascorse in compagnia di Federico Ferrero, gli studenti di Ceva si porteranno a casa - prima ancora dei ritratti dei campioni e degli aneddoti sul giornalismo, con i ‘dietro le quinte’ di un mestiere particolare - una grande lezione di vita. Quella di un professionista affermato, che non dimentica di essere stato un ragazzo sognatore: «Quando avevo la vostra età, toglievo l’audio dalle partite di tennis per fare io la telecronaca - ha ricordato - e mi porto dietro questa passione fin da ragazzino. Il peggio è quando quello che tu esprimi non viene capito dagli altri, dagli amici, dalla famiglia. Bisogna avere la perseveranza di crederci ugualmente».

Federico Ferrero ha vinto nel 2012 il premio ‘Piero Dardanello’, categoria regionale. Oggi è tra i commentatori più significativi per quanto riguarda il mondo del tennis: voce di ‘Sky Sport’ e di ‘Eurosport’, ha scritto per il ‘Corriere della Sera’, ‘l’Unità’, ‘L’Espresso’, ‘pagina99’, ‘Rivista Undici’, ‘Domani’ e ‘Tennis Magazine’. Ha, inoltre, all’attivo numerosi libri e pubblicazioni.

La mattinata è stata organizzata dall’associazione culturale ‘Piero Dardanello’ nell’ambito del ciclo di appuntamenti ‘Dardanello Incontra’, che offre agli studenti del progetto ‘A scuola di giornalismo con Piero Dardanello’, l’opportunità di incontrare sportivi e professionisti del mondo dell’informazione, in momenti formativi e ricchi di emozioni. In questo caso, sono stati coinvolti gli allievi delle classi seconde della Secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo ‘Arnaldo Momigliano’ di Ceva, oltre agli studenti dell’Istituto di istruzione superiore ‘Giuseppe Baruffi’, sempre di Ceva, accompagnati dagli insegnanti. Più di un centinaio di ragazzi e ragazze attenti e curiosi, i veri protagonisti dell’evento. Dopo aver letto il libro ‘Parlare al silenzio - La mania di raccontare il tennis’, edito da Add Editore e scritto dallo stesso Ferrero, hanno raccolto la sfida di intervistare l’autore con le loro domande e la moderazione del vicepresidente dell’associazione ‘Dardanello’, Paolo Cornero, e della giornalista Valentina Sandrone.

L’incontro si è aperto con il saluto istituzionale di Luca Prato, assessore del Comune di Ceva (il ‘Dardanello Incontra’ con Ferrero figurava all’interno del cartellone della 64ª Mostra nazionale del Fungo, tra le principali manifestazioni dell’autunno cuneese), di Matteo Cajro e Paolo Marsilio, presidente e vicepresidente dell’Asd Tennis Club di Ceva, e di Giorgio Merlino, numero uno di Confartigianato Cuneo, zona di Ceva. Infine, in rappresentanza della famiglia Dardanello, è

intervenuto Ferruccio, fratello di Sandro, presidente dell’associazione intitolata allo storico direttore di ‘Tuttosport’. Presente tra il pubblico, e primo a ‘rompere il ghiaccio’ al microfono, Alessandro Barbero, campione di Bmx e collega di Federico Ferrero, come commentatore di Sky Sport per le acrobazie a due ruote.

Tante le curiosità emerse: come è andata la prima partita di tennis di Federico? «Malissimo». Il primo pezzo pubblicato? «Sulla ‘Gazzetta d’Alba’ nel 1990, a tredici anni. L’ho conservato ed ogni tanto vado a rileggermelo». Come si mantiene la concentrazione durante l’arco di cinque-sei ore di telecronaca? Quali sono state la partita migliore e peggiore che ha avuto la possibilità di commentare in carriera? Si è naturalmente parlato dei grandi del tennis (ad esempio, Andre Agassi e Pete Sampras) e del meglio dell’informazione sportiva (con un ricordo di Rino Tommasi e Gianni Clerici, firme e voci leggendarie del giornalismo applicato al tennis).

Non poteva mancare un accenno alla straordinaria figura di Jannik Sinner, con un vivido ritratto del tennista da giovane tracciato da Ferrero: «Abitava in una valle chiusa in Alto Adige - le parole del giornalista albese - ed è passato da questo ambiente, dove tutti parlavano il loro dialetto, per andare a Bordighera ad allenarsi, a 13 anni, lasciando la famiglia per quasi un decennio. Di fatto, per Jannik, è stato come andare all’estero: pensate se uno di noi si trasferisse in Austria, senza parlare una parola di austriaco. Ha rinunciato a tutto fin da giovanissimo, dagli amici agli svaghi, per la racchetta. Era anche un provetto sciatore: probabilmente, avesse continuato a sciare, sarebbe diventato un campione. Le rinunce di Sinner sono state totali, ed è esattamente quello che viene richiesto in tutti gli sport. A quel livello, infatti, devi avere una passione totalizzante. Un mio amico, ad esempio, ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney nelle batterie del nuoto. Veniva svegliato, da suo padre, ogni mattina alle cinque per l’allenamento in piscina, prima di andare a scuola».

L’episodio più curioso che è emerso, invece, ha riguardato un match di Matteo Arnaldi, durante il quale si è verificato il black-out a Madrid. Ferrero si è trovato in studio a dover commentare uno schermo nero: «Mi sono accorto che era rimasto acceso un microfono in campo, probabilmente andava a batteria, e sentivo da bordo campo i punteggi chiamati, le reazioni del pubblico e i suoni del gioco. Allora ho fatto un set di telecronaca al buio. Dopo vent’anni di partite, seguendo gli scambi, più o meno riuscivo a rendermi conto di cosa stava succedendo».

Al termine, Federico Ferrero si è concesso con generosità per autografi e firme, a suggello di una mattinata sicuramente di grande ispirazione, non solo per gli aspiranti giornalisti. Alle prime battute di una nuova annata del progetto ‘A scuola di giornalismo’, gli innamorati di sport e cronaca possono fare tesoro dei consigli della ‘voce’ albese per guardare alla scadenza del 14 novembre e cimentarsi con l’ottava edizione del concorso ‘Dardanello Giovani’. Caselle aperte per accogliere gli elaborati di ragazzi e ragazze e scoprire, così, chi sarà il nuovo vincitore.