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Il ‘Dardanello’ premia la resilienza di giornalismo e sport

Il ‘Dardanello’ premia la resilienza di giornalismo e sport

Grandi emozioni durante la cerimonia di consegna, anche in forma virtuale

Il ‘Dardanello’ premia la resilienza di giornalismo e sport

Toccanti parole di Josip Iličić, che dedica il “Gasco” alle persone che stanno soffrendo

 

«Mai come in questa circostanza una parola riassume lo spirito di questo premio: resilienza. Essere qui, aver confermato l’assegnazione di questo riconoscimento, è un segnale di grande vitalità, soprattutto da parte della categoria dei giornalisti, ed in particolare dei giornalisti sportivi, messa duramente alla prova». Così, il direttore del quotidiano torinese ‘Tuttosport’, Xavier Jacobelli, presidente della giuria assegnatrice, ha aperto la diciassettesima edizione del premio giornalistico ‘Piero Dardanello’, intitolata alla memoria dello storico direttore monregalese e andata in scena in forma virtuale nel pomeriggio di martedì 10 novembre 2020, dopo la straordinaria anteprima Sky trasmessa alle ore 13 dello stesso giorno nell’ambito del programma ‘Il calcio è servito’. Una formula inedita, grazie alla quale il ‘Dardanello’ si è confermato, anche in questo ‘annus horribilis’ per lo sport di tutto il mondo, un appuntamento emozionante ed irrinunciabile, preziosa occasione di incontro e di confronto nel segno dello sport, del ‘sacro fuoco’ della vocazione giornalistica e di quella professionalità e qualità dell’informazione tanto care allo storico ‘diretùr’ quanto urgenti nel panorama contemporaneo.

 

A rispondere all’invito del presidente dell’associazione ‘Dardanello’, Sandro Dardanello, e del coordinatore della giuria del premio, Michele Pianetta, sono stati in molti e la consegna del riconoscimento, condotta dal vicepresidente dell’associazione, Paolo Cornero, è stata anche questa volta proficua occasione di incontro tra le grandi firme del giornalismo sportivo nazionale, le istituzioni, le realtà locali, i familiari di Piero. Tra gli intervenuti, il presidente della Fondazione Crc, Giandomenico Genta, il presidente della Banca Alpi Marittime, Gianni Cappa, il presidente della Commissione Cultura del Consiglio regionale del Piemonte, Paolo Bongioanni, e l’assessore all’Istruzione ed allo Sport di Mondovì, Luca Robaldo.

 

«L’importante era esserci, e ci siamo - ha esordito il presidente emerito della giuria, Roberto Beccantini -. Esserci vuol dire molto: Piero avrebbe fatto di tutto per confermare un’esperienza gioiosa in una giostra di esperienze terribili come quelle che stiamo vivendo, e senza dimenticarle».

 

Così, inevitabilmente, la cerimonia di consegna è diventata opportunità di confronto su un’annata senza Olimpiadi e senza Europei, con 105 giorni consecutivi senza un solo avvenimento sportivo. Un anno in cui più che mai la lotta alla disinformazione è divenuta di primaria, vitale importanza, ma in cui lo sport ha continuato ad essere testimonianza di solidarietà, portatore di valori e di vita.

 

È in questo contesto che l’assegnazione del premio nazionale a Federica Lodi (Sky Sport) e del premio regionale ad Alberto Dolfin (La Stampa) si è arricchita di significato e si è tinta di emozione, la stessa tradita anche dalla voce di Gianni Romeo (La Stampa), assegnatario del premio speciale alla carriera.

 

Particolarmente intensa, poi, la consegna del 15° premio ‘Piero Gasco’, da anni legato al ‘Dardanello’ ed assegnato dalla famiglia Gasco e dal Rotary Club Mondovì ad un personaggio sportivo distintosi in modo particolare per l’impegno in ambito sociale, l’etica, la solidarietà. Il riconoscimento 2020 è andato al calciatore sloveno Josip Iličić, in forza all’Atalanta Bergamasca Calcio, “grande protagonista del fenomeno Atalanta in Italia e in Europa, simbolo di solidarietà e generosità verso l’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo durante la pandemia, nel nome della resilienza della gente bergamasca al virus”. Un riconoscimento che, ha commentato il calciatore orobico: «Vale più di tutto, perché è di tutta la squadra, di tutta la città. Un premio significativo, che voglio dedicare a tutti quelli che stanno soffrendo, nella speranza di poter uscire il prima possibile da questa emergenza».

 

Emozioni forti, ricordi condivisi, progetti futuri, dunque, anche in questa edizione 2020, che si chiude con un messaggio di speranza e con un arrivederci al prossimo anno, con l’auspicio di poter tornare ad incontrarsi di persona nella splendida cornice del Salone d’onore del Circolo sociale di Lettura di Mondovì Piazza, oggetto di recente restauro, e nella consapevolezza che, come ha ricordato Fabio Monti, membro della giuria, nel suo intervento: «Un premio che quest’anno è stato più forte di un’Olimpiade e di un Europeo: ha una vita meravigliosa e nessuno lo può fermare»