Arcobelli, Sartori e Garanzini: i vincitori del 21º ‘Dardanello’
Nella stessa serata, anche la premiazione del ‘Dardanello Giovani’ e la consegna del riconoscimento in memoria di Piero Gasco a Carlotta Gilli, atleta paralimpica. Lunedì 2 dicembre a Mondovì alle ore 18 presso il Circolo Sociale di Lettura
Da un lato il talento dei migliori giornalisti ‘under 40’ del panorama nazionale e regionale, dall’altro l’esperienza dei professionisti che hanno attraversato la storia dello sport e dell’informazione: da sempre la cerimonia del premio ‘Piero Dardanello’ è un crocevia tra il passato e il futuro, un momento di incontro tra generazioni, di riflessione e di ispirazione. Un appuntamento che si rinnoverà lunedì 2 dicembre 2024, nella tradizionale e suggestiva cornice del Salone delle Feste del Circolo Sociale di Lettura di Mondovì. La 21ª edizione del riconoscimento dedicato alla grande ‘penna’ monregalese, storico ex direttore di ‘Tuttosport’, vedrà incidere sull’albo d’oro i nomi di Sergio Arcobelli (‘Il Messaggero’) per la categoria nazionale, di Gian Luca Sartori (‘Corriere della Sera’) per quella regionale e di Gigi Garanzini (‘La Stampa’) per la formula ‘Alla carriera’. Alla triade che tradizionalmente compone la rosa dei vincitori, si aggiungerà quest’anno una targa speciale: sarà dedicata alla memoria di Enzo D’Orsi, scomparso a marzo 2024, che del ‘Dardanello’ è stato uno dei fondatori nel 2004 con Roberto Beccantini e Michele Pianetta.
Nel progettare il suo futuro, Sergio Arcobelli non avrebbe immaginato che la strada da seguire sarebbe stata quella del giornalismo, eppure la passione per lo sport ha indotto alla sua traiettoria di vita una significativa deviazione. Uno stage a Sky Sport, quando ancora non aveva concluso gli studi universitari, è la prima ‘sliding door’ che segna il percorso professionale. Oggi, a 32 anni, è diventato un cronista completo, a suo agio con tutti i mezzi di comunicazione contemporanei, dalla carta al web. Sempre disponibile alla bisogna e pronto a lanciarsi all’inseguimento di ogni notizia, secondo la definizione del vicecaporedattore de ‘Il Messaggero’ Pietro Cabras, «Arcobelli appartiene alla razza di giovani giornalisti che qualsiasi redazione vorrebbe avere. Serietà, educazione, competenza vastissima e quella disponibilità totale che è sempre più rara, ma che nei giornali fa la differenza». Le sue indubbie qualità, la sua precisione e la sua estrema versatilità hanno indotto, dunque, la giuria ad assegnargli il premio ‘Piero Dardanello’ 2024 nella categoria nazionale.
Non ha mai avuto dubbi sulle proprie aspirazioni, invece, Gian Luca Sartori: fin dalle scuole superiori, ha coltivato l’ambizione di scrivere, sognando un giorno di muoversi da un evento sportivo all’altro, sull’onda di passione e curiosità. L’amore per il calcio e la maglia granata, oltre alla competenza, lo portano a 24 anni ai vertici del sito ‘Toronews’. Dal 2017 intraprende la collaborazione con la redazione torinese del ‘Corriere della Sera’. Da tre anni è vicedirettore di ‘Ubitennis’ ed attualmente lavora anche con diverse agenzie di informazione. Sartori è, in definitiva, il ritratto di un professionista multitasking, pronto ad accettare ogni sfida per inseguire il proprio obiettivo, a dispetto di un mercato del lavoro sempre più difficile. Come sottolinea Federico Calcagno, giurato del premio ‘Dardanello’ e presidente del gruppo piemontese ‘Ruggero Radice’ dell’Unione Stampa Sportiva Italiana, «il giovane giornalista del terzo millennio non deve mai fermarsi: è una generazione di professionisti multitasking, senza più confini». Sartori è, quindi, il destinatario perfetto della targa regionale del premio ‘Dardanello’.
Il destino, o chi per lui, sa tessere trame dall’insospettabile simmetria: forse è un caso, o forse no, ma proprio cinquant’anni fa, in una libreria a Biella, avvenne l’incontro che cambiò la vita di un giovane Luigi Garanzini. L’incoraggiamento di Luca Goldoni lo indusse a inoltrarsi nel mondo dell’inchiostro e della linotype, in un curioso viaggio al termine de ‘La Notte’, tanto per il gusto di parafrasare un francese dalla penna affilata come lo sguardo. Da quel 1974 il giornalista biellese ha imparato a scrivere la propria vita con la stessa passione e la stessa curiosità con cui ha vergato articoli e servizi. Nel 2020, con una straordinaria carriera alle spalle, ha ancora la voglia di mettersi in gioco e lo si trova dietro al microfono, intento a confrontarsi con uno dei medium di più recente voga, il podcast, con i suoi meccanismi e il suo peculiare linguaggio. Del resto Garanzini, tra carta stampata, televisione ed editoria, ha imparato a padroneggiare il mestiere in tutte le sue sfaccettature. Una carriera invidiabile come questa merita la targa del ‘Dardanello’, premio alla carriera, non come punto fermo, ma come una di quelle virgole che servono a riprendere un sorso di fiato, prima di rituffarsi nella lettura (o nella scrittura), con ancora più vigore.
Infine, è con il gusto agrodolce dei ricordi più belli, che la giuria dell’associazione ‘Piero Dardanello’ rende omaggio ad Enzo D’Orsi: cronista di lungo corso e di straordinario spessore, ma soprattutto insostituibile compagno di viaggio in questi ventun’anni, vissuti con l’ambizione di tenere fermo il timone sulla rotta del migliore giornalismo possibile. D’Orsi fu tra i fondatori del premio ‘Dardanello’ e, da sempre, ha sostenuto la manifestazione con la sua presenza e con il suo impegno. Oggi che la sua penna è appoggiata alla scrivania, è doveroso un ringraziamento e un omaggio al suo acume e alla sua franca amicizia: «Enzo D’Orsi è stato un insostituibile maestro, nel lavoro come nella vita - lo ricorda Michele Pianetta, coordinatore della giuria e fondatore del premio ‘Dardanello’ - e ne ricordo la schiettezza ed il rigore anche a beneficio del premio. Oltre alla determinazione con cui, fin dal primo giorno, ha sostenuto l’idea di un riconoscimento in memoria di Piero Dardanello. Senza D’Orsi, non avremmo certamente concretizzato questo percorso: non lo dimenticheremo».
Il premio giornalistico ‘Piero Dardanello’ gode, nel 2024, del sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione CRC, della Fondazione CRT, della Banca Alpi Marittime, di Intesa San Paolo e di numerosi sponsor privati.
L’appuntamento di lunedì 2 dicembre sarà l’occasione anche per la consegna del 19º premio ‘Piero Gasco’, sostenuto dal Rotary Club di Mondovì e dalla famiglia Gasco, alla nuotatrice paralimpica Carlotta Gilli. Inoltre, saranno svelati i nomi dei vincitori del concorso giornalistico ‘Dardanello Giovani’, dedicato agli studenti delle secondarie di secondo grado ed a giovani autori ‘under 30’.
La giuria del premio ‘Piero Dardanello’ è presieduta da Guido Vaciago e composta dal vicepresidente Pier Bergonzi, dal coordinatore Michele Pianetta e dai giurati Roberto Beccantini (che riveste anche la carica di presidente onorario), Federico Calcagno, Sandro Dardanello, Paolo De Paola, Federico Ferri, Xavier Jacobelli, Matteo Marani, Fabio Monti, Vittorio Oreggia, Giancarlo Padovan, Gianni Scarpace, Lorenzo Tanaceto e Marco Volpe.
I PREMIATI DEL ‘DARDANELLO’ 2024
Sergio Arcobelli, classe 1992, è laureato in Relazioni internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed ha conseguito un master di 1º livello in Sport Management alla Business School del Sole 24 Ore. Muove i primi passi nel giornalismo durante gli studi universitari con uno stage a Sky Sport, in cui lavora sia in redazione sia presso la produzione. Successivamente, ha intrapreso una serie di collaborazioni con siti e blog. Ad oggi Arcobelli scrive per ‘Il Messaggero’ e collabora con ‘Il Giornale', mentre sul web lavora per Rcs Sport, in particolare per il Giro d’Italia e la Milano Marathon. Al ruolo di giornalista affianca quello di ufficio stampa e content editor: durante i giochi olimpici di Tokyo 2020 e di Pechino 2022 ha curato i social media del Coni. Il premio ‘Piero Dardanello’ va ad aggiungersi a un ricco palmarès di riconoscimenti, tra cui il premio Coni-Ussi 2020 (sezione ‘under 35’).
Gian Luca Sartori, 32 anni, è originario di Moncalieri in provincia di Torino. Dal 2017 è collaboratore dell’edizione torinese del ‘Corriere della Sera’ per cui si occupa di sport (con attenzione particolare al Torino FC) e di alcune rubriche tra cui ‘Piemonte Pianeta’ e ‘Turismo e Montagna’. Proprio lavorando su questi temi ha ottenuto l’edizione 2024 del premio Marchiaro ad Alessandria. È direttore da otto anni di ‘Toro News’ e, da un triennio, vicedirettore di ‘Ubitennis’. Grazie a queste esperienze ha acquisito le competenze di coordinamento del lavoro di un gruppo. All’attivo vanta anche alcune collaborazioni occasionali con agenzie che forniscono contenuti video ad ‘Aska News’ e Figc. Ha, nel proprio bagaglio lavorativo, anche un’esperienza come ufficio stampa in ambito politico, a testimonianza di quanto la versatilità, in ogni aspetto della sfera professionale, rappresenti una caratteristica del proprio modo di intendere il giornalismo.
Gigi Garanzini è nato nel 1948. Ha cominciato a lavorare come giornalista nel 1974 al quotidiano ‘La Notte’. Dal 1986 al 1989 diventa anche un volto televisivo Mediaset e, nel frattempo, scrive per il ‘Corriere della Sera’. Nel 1990 assume gli incarichi di capo ufficio stampa del Settore Tecnico di Coverciano e di responsabile delle relazioni esterne del Comitato organizzatore locale del Mondiale 1990, chiamato da Massimo Moratti. Nel 1994 Indro Montanelli lo vuole a ‘La Voce’. Nel 1995, conduce ‘Il processo del lunedì’ su Raitre. Nel 1999 inizia a curare una trasmissione radiofonica su Radio24, ‘A tempo di sport’, in parallelo con la collaborazione a ‘Il Sole 24 Ore’. Infine, scrive per ‘La Stampa’. Dal 2020 realizza il podcast ‘Slow Foot’. Ha pubblicato diversi libri di argomento sportivo, a cominciare da ‘Il romanzo del vecio’ dedicato a Enzo Bearzot; l’ultimo è ‘Mi chiamavano Rombo di tuono’ su Gigi Riva.